Nei mesi a cavallo tra il 1980 e il 1981 ho soggiornato tra gli Arhuaco Ijca, popolazione residente nella Sierra Nevada de Santa Marta, in Colombia. Prima di me pochi altri studiosi, antropologi soprattutto, avevano visitato quelle genti e il più delle volte limitandosi al più facile contatto coi Kogi, Arhuaco viventi nelle terre più basse, quindi più vicine ai centri urbanizzati.
Questa mia esperienza l'ho raccolta in una monografia e nelle mie conferenze, illustrate con le diapositive da me scattate.
In tempi recenti, queste sono state digitalizzate e quindi rese disponibili ad un pubblico più vasto.
In tempi recenti, queste sono state digitalizzate e quindi rese disponibili ad un pubblico più vasto.
Evitando di ripetermi - l’intero testo lo trovate in pdf, gratuitamente scaricabile dal sito academia.edu - qui mi limito a postare le fotografie, così suddivise:
# 1) da Valledupar a San Sebastián de Rábago (col pueblo di Nabusimake), passando per Pueblobello
# 2) da San Sebastián de Rábago al pueblo di Mamankanaka, con salita a quota 4290 metri, punto panoramico sulle lagune sacre
# 3) da Mamankanaka a Valledupar, passando per Santa Fé de Cagaruta, Josagaca e Chemesquemena.
Alcuni giorni dopo, in cambio di 12 dollari Usa un Twin Otter mi ha riportato a Barranquilla dove, con volo di linea, sono rientrato a Bogotà.
L'ITINERARIO
dicembre 1980
Le quote sono state da me rilevate utilizzando
un
altimetro Thommen 8000Le quote sono state da me rilevate utilizzando
Il
viaggio vero e proprio inizia al ponte alla confluenza del rio Fundacíon col
rio San Sebastián. Dopo il guado del rio Curacatá inizia una lunga e assolata
salita - è il tratto più ripido di tutto il percorso - che termina al colletto da
me quotato 2770 metri, poco lontano dalla vetta del Cerro Curacatá. Segue una
breve discesa, poi si riprende a salire alle capanne di Coguigaca (2970 m),
abitate da una sola famiglia Ijca. Alle successive capanne di Chucurugu (3360
m) si arriva dopo aver superato altri due colli.
Si
è da tempo entrati nella zona del pāramo,
la fascia di territorio che ha inizio alla quota di 3000 metri . La
vegetazione è caratterizzata dagli alti frailejón,
simili ai seneci delle montagne del Kenia o del Tanganika. Il fiume Duriameina
e le omonime affumicanti capanne si trovano a quota 3310 metri.
Il mattino seguente a dare il buongiorno ci pensa
la ripida salita per il colle da me definito Bellavista e quotato 3870 metri. È un ottimo punto panoramico sulle
nevose vette del Cristóbal Colón, del Simon Bolivár, del Simmonds, de La Reina e
del Tairona, tutte superiori ai 5000 metri . A Mamankanaka, l’insediamento Ijca
più lontano da Nabusímake, si arriva dopo aver valicato altri colletti. Sono
poche capanne, tipicamente rotonde e costruite presso il fiume omonimo, a quota
3450 metri. Per dormire mi è stato offerto il pavimento di una capanna
utilizzata come deposito. Mi han fatto compagnia dei ragni neri, grossi e
pelosi e altri ospiti.
Mamankanaka è il punto ideale per la salita della cresta della Serranía Cachumbamaque, ottimo punto panoramico sui laghi “sacri” della Primera Laguna e su quelli formati dalle acque di scolo del ghiacciaio del Tairona. Occorrono almeno 3-4 ore per raggiungere un primo panoramico ripiano (c’è il posto per qualche tendina), da me quotato4300 metri circa. Vale la fatica.
Mamankanaka è il punto ideale per la salita della cresta della Serranía Cachumbamaque, ottimo punto panoramico sui laghi “sacri” della Primera Laguna e su quelli formati dalle acque di scolo del ghiacciaio del Tairona. Occorrono almeno 3-4 ore per raggiungere un primo panoramico ripiano (c’è il posto per qualche tendina), da me quotato
LE FOTOGRAFIE DI
GIANCARLO MAURI
ALLA PARTENZA
COGUIGACA
CHOCORUGU
DURIAMEINA
PICOS CRISTÓBAL COLÓN, 5775 m
e SIMMOND, 5660 m
MAMANKANAKA
PICOS TAIRONA e GUARDIAN
SERRANÍA CACHUMBAMAQUE
e LAGUNE SACRE viste da quota 4300 m
splendide foto
RispondiEliminagrazie per la pubblicazione