mercoledì 25 luglio 2018

Gli Ijca, popolo Arhuaco della Sierra Nevada di Santa Marta, #2



Nei mesi a cavallo tra il 1980 e il 1981 ho soggiornato tra gli Arhuaco Ijca, popolazione residente nella Sierra Nevada de Santa Marta, in Colombia. Prima di me pochi altri studiosi, antropologi soprattutto, avevano visitato quelle genti e il più delle volte limitandosi al più facile contatto coi Kogi, Arhuaco viventi nelle terre più basse, quindi più vicine ai centri urbanizzati.
Questa mia esperienza l'ho raccolta in una monografia e nelle mie conferenze, illustrate con le diapositive da me scattate.
In tempi recenti, queste sono state digitalizzate e quindi rese disponibili ad un pubblico più vasto.
Evitando di ripetermi - l’intero testo lo trovate in pdf, gratuitamente scaricabile dal sito academia.edu - qui mi limito a postare le fotografie, così suddivise:
# 1) da Valledupar a San Sebastián de Rábago (col pueblo di Nabusimake), passando per Pueblobello
# 2) da San Sebastián de Rábago al pueblo di Mamankanaka, con salita a quota 4290 metri, punto panoramico sulle lagune sacre
# 3) da Mamankanaka a Valledupar, passando per Santa Fé de Cagaruta, Josagaca e Chemesquemena.
Alcuni giorni dopo, in cambio di 12 dollari Usa un Twin Otter mi ha riportato a Barranquilla dove, con volo di linea, sono rientrato a Bogotà.

L'ITINERARIO
dicembre 1980
Le quote sono state da me rilevate utilizzando
un altimetro Thommen 8000

Il viaggio vero e proprio inizia al ponte alla confluenza del rio Fundacíon col rio San Sebastián. Dopo il guado del rio Curacatá inizia una lunga e assolata salita - è il tratto più ripido di tutto il percorso - che termina al colletto da me quotato 2770 metri, poco lontano dalla vetta del Cerro Curacatá. Segue una breve discesa, poi si riprende a salire alle capanne di Coguigaca (2970 m), abitate da una sola famiglia Ijca. Alle successive capanne di Chucurugu (3360 m) si arriva dopo aver superato altri due colli.
Si è da tempo entrati nella zona del pāramo, la fascia di territorio che ha inizio alla quota di 3000 metri. La vegetazione è caratterizzata dagli alti frailejón, simili ai seneci delle montagne del Kenia o del Tanganika. Il fiume Duriameina e le omonime affumicanti capanne si trovano a quota 3310 metri. 
Il mattino seguente a dare il buongiorno ci pensa la ripida salita per il colle da me definito Bellavista e quotato 3870 metri. È un ottimo punto panoramico sulle nevose vette del Cristóbal Colón, del Simon Bolivár, del Simmonds, de La Reina e del Tairona, tutte superiori ai 5000 metri. A Mamankanaka, l’insediamento Ijca più lontano da Nabusímake, si arriva dopo aver valicato altri colletti. Sono poche capanne, tipicamente rotonde e costruite presso il fiume omonimo, a quota 3450 metri. Per dormire mi è stato offerto il pavimento di una capanna utilizzata come deposito. Mi han fatto compagnia dei ragni neri, grossi e pelosi e altri ospiti.
Mamankanaka è il punto ideale per la salita della cresta della Serranía Cachumbamaque, ottimo punto panoramico sui laghi “sacri” della Primera Laguna e su quelli formati dalle acque di scolo del ghiacciaio del Tairona. Occorrono almeno 3-4 ore per raggiungere un primo panoramico ripiano (c’è il posto per qualche tendina), da me quotato 4300 metri circa. Vale la fatica.


LE FOTOGRAFIE DI
GIANCARLO MAURI

LA FIRMA CHE AUTORIZZA
ALLA PARTENZA













COGUIGACA









CHOCORUGU






DURIAMEINA










PICOS CRISTÓBAL COLÓN, 5775 m
e SIMMOND, 5660 m











MAMANKANAKA

































LA SALITA ALLE LAGUNE SACRE





PICOS TAIRONA e GUARDIAN



SERRANÍA CACHUMBAMAQUE
e LAGUNE SACRE viste da quota 4300 m










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